Vorrei, ma non so…io ci spero

Lo confesso, il mese di novembre, per me è inutile, lo cancellerei direttamente dal calendario distribuendone i giorni sugli altri mesi.

Passerei direttamente a dicembre, in attesa di voltare pagina…

Dicembre ha il suo fascino, le sue tradizioni, le sue luci, i suoi ricordi.

Anche se quest’anno vorrei fosse diverso dal solito, guardasse più al “dentro di noi” che all’esteriorità, ci inducesse a regalare umanità e sorrisi in luogo di regali spesso da riciclare l’anno successivo o destinati a creare qualche malumore quando, dopo l’Epifania, il verdetto sarà pronunciato dalla bilancia.

Vorrei tornare a soffermarmi davanti al Presepe, a realizzarne uno come accadeva da bambino quando, il giorno dell’Immacolata, si scendevano le statuine di gesso dal solaio, si toglieva la carta di giornale che le avvolgeva e, sotto l’occhio amorevole della mamma, si creava un paesaggio fantastico, fatto di colori, di luci ed anche di suoni.

Un paesaggio davanti al quale recitare una preghiera o sognare ad occhi aperti, muovendo ogni giorno qualche statuina, sempre più vicina al “Bambino” che, nel mio presepe, nasceva sempre prima, non si attendeva certo la mezzanotte del 24 dicembre.

In questo dicembre ideale trovano posto i tanti villaggi e borghi che caratterizzano il nostro Paese, che lo animano, lo sorreggono e mantengono vive le tradizioni.

Luoghi di eccellenza, ormai quasi spopolati, dove la volontà e la resilienza di pochi riesce a tenere in piedi tradizioni che consentono di tenere accesa la fiammella di tanta cultura, di tanta enogastronomia, di tanta ricchezza.

Vorrei che il prossimo dicembre fosse animato da questo e dai sentimenti propri di chi viaggia in camper per conoscere rispettando gli altri: l’amore, la condivisione, la tolleranza e la pace.

Vorrei, ma non so…io ci spero, lo auguro a me stesso e lo auguro anche a voi in attesa che l’anno nuovo giunga per chiudere un anno che certo non ricorderemo con piacere.

Beppe Tassone