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Persone di “ buona volontà”

by Redazione
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Stiamo per voltare pagina o, almeno, per fingere di farlo. Lo stereotipo delle settimane che chiudono l’anno sono noti a tutti: apriamo una fase nuova, lasciamoci alle spalle quanto di brutto abbiamo vissuto, speranze nel futuro, ottimismo…

Si potrebbero copiare e incollare mille articoli scritti gli scorsi anni: prima la crisi, poi il Covid, poi le guerre, poco cambia, se non un numero sul calendario.

Non voglio nemmeno immaginare cosa ci serberà il 2024, né affidarmi a qualche oroscopo per trarre auspici positivi.

Negli occhi le immagini di troppi orrori, di troppi dolori, di comportamenti disdicevoli, del riproporsi del terrorismo e del razzismo, dell’antisemitismo e dei nazionalismi.

Quante volte abbiamo sentito appelli ad abbandonare certi atteggiamenti, quante volte sui libri di storia abbiamo studiato dei danni, spesso irreparabili, che certi comportamenti hanno provocato.

Già, ma poi ci si ricasca e, non vi sono festività di fine anno che possano cambiare la solfa.

Restiamo noi, i singoli, le persone che, nonostante tutti e tanti, riusciamo ancora a reagire: a costoro, combattenti di pace, esseri umani degni di rispetto, voglio dedicare le festività di fine anno.

Qualunque sia il Dio nel quale credono o meno, qualunque sia l’idea, il colore della pelle, la lingua, lo Stato in cui vivono e quello da cui provengono.

Persone che sanno dedicarsi agli altri, che offrono se stessi, non importa in quale dimensione, per aiutare i propri simili a superare qualche difficoltà, a sperare che non tutto è perduto, a trovare un sorriso dove tutto appare malvagio.

A queste persone che sanno dedicarsi agli altri, senza nulla richiedere, a quanti sanno sopportare sacrifici per alleviare quelli degli altri, a chi sventola bandiere di pace mentre tutto è guerra e distruzioni, a chi sa offrire un bicchiere d’acqua all’assetato, un piatto di minestra all’affamato.

A chi sa pronunciare una parola buona sia essa “pace”, “salam”, “shalom” o “peace” e operare conseguentemente, a costoro dedico le prossime festività natalizie.

Perché se cambiamento potrà esserci, se una luce potrà accendersi all’orizzonte, se un domani diverso saprà attenderci lo dovremo a loro, a quelli che il Vangelo definisce “persone di buona volontà”.

Tutto il resto è routine alla quale, purtroppo, ci stiamo abituando senza sapere che un brutto giorno potrebbe toccare anche a noi.

Buone feste di fine anno, amici lettori e… “pace”, “salam”, “shalom” o “peace!         (Beppe Tassone)

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