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Assocamp, la quinta sinfonia

by Redazione
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L’associazione che riunisce i concessionari di veicoli ricreazionali si è ritrovata lo scorso 16 maggio nel Centro Congressi della Confcommercio per celebrare la sua convention nazionale, tracciare un bilancio e soprattutto gettare le basi per il prossimo futuro.

Una grande squadra che vuole guardare al futuro con ottimismo, nonostante le difficoltà. Assocamp, l’associazione nazionale che riunisce gli operatori di veicoli ricreazionali e articoli per il campeggio, si è ritrovata lo scorso 16 maggio a Roma, nella Sala Orlando del Centro Congressi della Confcommercio, per celebrare la quinta Convention della sua storia e festeggiare i 20 anni di collaborazione con Agos. Quella romana è stata una giornata densa di spunti e significati, iniziata con la relazione del presidente Ester Bordino e conclusa con i lavori assembleari del pomeriggio che hanno portato la platea dei concessionari italiani di camper e caravan, nutritissima, ad esprimersi sui punti all’ordine del giorno: adozione del codice etico, bilancio consuntivo 2021, bilancio di previsione 2023, determinazione della quota associativa. Prima la lunga introduzione di Ester Bordino, che da poco ha raccolto il testimone del presidente onorario Vittorio Dall’Aglio, è stata l’occasione per tracciare un bilancio sugli scenari presenti e futuri del comparto. “L’aumento delle materie prime, dell’energia elettrica e dei combustibili, la mancanza di componentistica che si traduce nella mancanza di telai per i camper disegnano un futuro alquanto nebuloso”, ha spiegato la presidente di Assocamp all’inizio del suo intervento ricordando come i dati dell’immatricolato in Italia – 6.500 veicoli nel 2020 e 7.300 nel 2021 con un aumento del 12% – siano comunque inferiori a quanto avviene nel resto d’Europa. “Questo ci dice chiaramente come molti costruttori abbiano favorito il mercato estero e come in Italia, negli ultimi 20 anni, l’industria del caravanning non abbia investito nella promozione di questa forma di turismo. Troppo spesso, il camperista viene considerato come un turista di serie B, per cui molto amministrazioni non colgono le potenzialità di questa forma di turismo che in Italia genera un fatturato di oltre 2,5 miliardi”. Per questo, Assocamp ha lavorato da squadra – una parola che ricorrerà come un filo conduttore un po’ in tutti gli interventi degli ospiti che si sono alternati al microfono – per far conoscere, già durante la pandemia, il camper e le sue molteplici opportunità non solo legate alle vacanze. È un esempio la…

…continua a leggere l’articolo  completo nel N.402 di CamperPress

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