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Il fascino dei murales

by Redazione
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A Orgosolo, nel cuore della Sardegna, si possono ammirare numerosi murales, ricchi di colore e di denuncia politica e sociale, che ne fanno il paese-simbolo della Barbagia

La zona interna della Sardegna nord-orientale conserva le tradizioni più autentiche di questa terra sospesa nel Mediterraneo, dove gli abitanti, forzatamente isolati a causa della presenza di un vasto territorio montagnoso qual è quello della Barbagia, hanno mantenuto un patrimonio culturale di grande originalità, che da qualche decennio si è aperto all’esterno, permettendone la conoscenza a coloro che attraversano quest’area di struggente bellezza che si allarga attorno al Gennargentu. Da queste parti gli usi, i costumi, i dialetti sono stati gelosamente tramandati di generazione in generazione, dando vita a uno spaccato sociale e religioso di grande valenza che appare lontano anni-luce dalle atmosfere balneari dell’isola, ma che proprio per questo è di grandissimo interesse.

Uno dei simboli dell’area è Orgosolo, cittadina situata a 620 metri di altitudine alle pendici del monte Lisorgoni. Il territorio circostante è ricco di numerosi resti archeologici, come nuraghi, ma anche domus de janas, tombe di giganti, dolmen e menhir che ben testimoniano la lunga frequentazione umana del sito.

All’ingresso del paese ci si ritrova davanti a un grande masso colorato che assomiglia a una sorta di indiano disteso, ma con l’occhio vigile del guardiano che osserva tutti coloro che entrano nell’abitato, una vera e propria sentinella in pietra sempre all’erta per segnalare eventuali pericoli. In effetti è soltanto il primo degli incontri originali che si possono fare all’interno di Orgosolo, il cui nome ci rimanda indietro nel tempo, all’epoca della contestazione sociale che opponeva il mondo pastorale della zona alle nuove realtà contemporanee, provocando il fenomeno del banditismo e delle denunce sociali. E proprio di quel periodo così controverso della storia della Sardegna sono rimaste numerose tracce storico-artistiche che caratterizzano fortemente la cittadina, famosa per i murales che decorano i muri delle sue case.

Mural, in realtà, è un termine spagnolo, che proviene dal Messico degli anni ’20, quando David Alfaro Siqueros usò la pittura sui muri per trasmettere i messaggi della rivoluzione, facendone un fenomeno artistico dalla forte impronta politica, di propaganda. Bisogna aspettare, invece, il 1968 per assistere alla nascita dei murales in Sardegna, dal paesino di San Sperate, nella provincia cagliaritana, fino alla Barbagia, dove proprio a Orgosolo, in periodo di piena contestazione contro lo Stato…

… continua a leggere l’articolo completo nel N. 399 Marzo 2022 di CAMPERPRESS

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